Norme universali per la prevenzione delle infezioni in dialisi
Isolamento del paziente portatore di Virus infettivi in dialisi
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Come Prevenire le infezioni in dialisi (CDC ATLANTA)Centers for Disease Control and Prevention. Recommendations for prevention of HIV transmission in health-care settings. MMWR 1987; 2S: 3S-18S UPDATE 1987
Centers for Disease Control and Prevention. Recommendations for prevention of HIV transmission in health-care settings. MMWR 1987; 2S: 3S-18S.) Dalla Mailing List SIN: utilizzo di sale contumaciali per pazienti HBV positivi in dialisi Lombardi M, Dattolo P, Ferro
G, Michelassi S. Prevenzione
dell’infezione HCV in emodialisi. G Ital Nefrol 2007; 24: 202-11. Recommendations
for preventing transmission of infections among chronic haemodialysis patients.
MMWR 2001; 50(RR-5): 1-42., http://www.cmshhs.gov/surveycertificationgeninfo/downloads/scletter02-43pdf.
Department of Health and Human Services. Centers for Medical and Medicaid
Services. CDC revised recommendations for single-use intravenous medication
vials in end-stage renal disease (ESRD) facilities, 2002. The
Renal Association 2009. Guidelines - Blood Borne Virus Infection Guideline 4.3
– BBV Infection http://www.epicentro.iss.it/focus/h1n1/17-09-2009.asp#Raccomandazioni Letture
La
dialisi nel paziente contumaciale dal sito www.alammu.it
Update
sulle norme universali del Dr. M. Lombardi dal sito www.renalgate.it
Prevenzione
della trasmissione nosocomiale dell'infezione HCV Da una conferenza della Dottoressa Chiara Cherubini Responsabile U.O.S. Nefrologia-Dialisi nelle Malattie Infettive A.O. S. Camillo Forlanini - Istituto Lazzaro SpallanzaniDal sito www.malatidirene.it
e da una conferenza dal Sito www.ante.it : Le
infezioni ospedaliere
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Infezioni da HCV ed altri patogeni a trasmissione ematica, nei centri di
dialisi.
I CDC (Centers Disease Control and Prevention) di Atlanta
hanno già scritto dal 1977 al 1996 la storia delle precauzioni da adottare:
da Universali a Standard e Speciali. Le precauzioni
Standard sottolineano il fatto che la loro applicazione è
sempre necessaria e deve essere considerata uno standard di Normalità,
ovvero v Tutti i pazienti devono essere considerati come potenzialmente infettanti, indipendentemente dalle loro caratteristiche anamnestiche, cliniche o sierologiche; v
Il lavaggio
preliminare delle mani prima dell’inizio di qualsiasi manovra lavorativa ed
il frequente lavaggio delle mani durante qualsiasi attività sanitaria è la
manovra più importante per ridurre il rischio di trasmissione di
microorganismi. Indossare i guanti non esime dall’obbligo di lavarsi le
mani; queste devono essere lavate non solo all’inizio e alla fine
dell’attività, ma anche prima di indossare e dopo essersi tolti i guanti; lavaggio delle mani che può essere di due livelli: lavaggio sociale lavaggio antisettico in relazione alla sostanza utilizzata, alla durata del lavaggio ed al tempo di contatto della sostanza antisettica utilizzata. lavarsi le mani dopo aver toccato sangue, liquidi corporei, secreti, escreti e oggetti contaminati sia che si siano indossati i guanti oppure no lavarsi le mani in ogni caso dopo la rimozione dei guanti ogni qualvolta ci siano stati contatti con liquidi o materiali di derivazione biologica (l'uso dei guanti non sostituisce la necessità del lavaggio delle mani) usare un semplice sapone lavando le mani per almeno 10 - 15 secondi l'uso di un agente antisettico (clorexidina, povidone iodio es: Hibiscrub, Brunoil Hplus) va considerato solo dopo il lavaggio con sapone e nei casi in cui ci sia stato significativo contatto o contaminazione con liquidi o materiali di derivazione biologica non è certificata l'efficacia dell'uso di creme o schiume protettive v Il materiale necessario a porre in atto le precauzioni standard non deve mai mancare e pertanto se ne deve prevedere il rifornimento continuo con le scorte necessarie e l’eventuale personalizzazione, come nel caso di visiere o schermi facciali, occhiali, ecc.; v
Devono essere
sempre poste in atto misure di barriera mediante l’uso di camici, occhiali,
maschere, cappelli, guanti e quanto altro possa servire a tale scopo nel corso
di quelle manovre giudicate a rischio per spandimento di materiale biologico o
a rischio di contaminazione bi-direzionale (staff-paziente) con qualsiasi
patogeno. I guanti devono essere cambiati alla fine di ogni manovra su ogni
singolo paziente e immediatamente in caso di evidente contaminazione; o guanti: o indossare guanti (sono sufficienti guanti puliti non sterili) prima di toccare sangue, liquidi corporei, secreti, escreti e oggetti contaminati o cambiarsi i guanti dopo il contatto con materiale che può contenere una elevata concentrazione di microrganismi o cambiare i guanti in caso di verifica o dubbio di lesione degli stessi e lavarsi le mani prima di indossarne di nuovi o rimuovere prontamente i guanti dopo l'uso o lavarsi le mani dopo essersi tolti i guanti o non toccarsi gli occhi, il naso, la bocca, i capelli o l'epidermide con i guanti o non toccare con i guanti attrezzature, telefono, porte se sono attrezzature "pulite" e non allontanarsi dal luogo di lavoro indossando i guanti o i guanti devono essere della giusta misura o per quanto possibile non usare guanti in lattice (possono provocare allergie) a contatto con la pelle (in alternativa guanti in vinile). o Camici o visiere, occhiali protettivi, mascherine, v Si deve avere la massima precauzione possibile nell’impiego di taglienti (lame e bisturi, pinze, forbici, rasoi, vetreria ecc.) ed aghi che non andranno mai reincappucciati, piegati, rimossi dai loro supporti e che andranno smaltiti contestualmente al loro utilizzo in adeguati contenitori (rigidi, impermeabili ed a chiusura ermetica) sempre posti in posizione utile agli usuali percorsi di lavoro; v Pulizia, decontaminazione, disinfezione ambientale e di tutti i presidi strumentali, (ove possibile sterilizzazione) devono essere una prassi standardizzata secondo protocolli scritti ed in accordo con le indicazioni dei costruttori dei vari materiali/utensili impiegati; v I campioni biologici o gli eventuali prelievi bioptici devono essere maneggiati e trasportati adeguatamente (in idonei contenitori che racchiudano porta provette ecc.). L’ambiente dialitico è particolarmente a rischio per determinate peculiaretà clinico-epidemiologiche: 1. Vi è un’elevata concentrazione di pazienti ed operatori; 2. Vi si eseguono numerose e ripetute manovre a rischio di diffusione ematogena; 3. Vi si trattano pazienti che hanno come back-ground quello di essere stati politrasfusi fino all’inizio degli anni ’90. (Non vi era disponibilità di Eritropoietina). Pertanto le precauzioni necessarie nei centri dialisi sono assai più articolate e stringenti delle normali precauzioni standard. Queste precauzioni sono comprensive delle Universali e
Standard e, se scrupolosamente seguite da tutti i componenti dello staff,
pongono al riparo dalla diffusione delle infezioni, nella fattispecie da
patogeni ematogeni come i virus C, senza dover ricorrere a misure assai più
onerose sul piano economico/organizzativo, come l’isolamento dei pazienti
positivi (HCV o HIV) .D’altronde l’isolamento non protegge in quanto: v
non esiste un test per HCV che permetta di distinguere con sicurezza i
pazienti contagiosi da quelli non contagiosi; v
l’isolamento dovrebbe prevedere una differenziazione in numerose
categorie di pazienti HBV, HCV, HIV e relative coinfezioni; v
esistendo molteplici genotipi HCV, dovrebbero essere previste inoltre
ulteriori suddivisioni in categorie genotipiche, non esistendo un’immunità
crociata tra i vari genotipi; v
l’isolamento può provocare una pericolosa caduta di attenzione al di
fuori dell’area isolata; v
esistono dati di letteratura che dimostrano che è possibile prevenire
questa infezione attraverso una rigorosa applicazione delle precauzioni
Standard. Questo è il
razionale, in Dialisi, delle misure supplementari o speciali sottoriportate,
che devono essere osservate da tutti gli operatori, applicate a tutti i
pazienti in dialisi e per tutto il tempo che vengono assistiti. v Aggiornamento: specifica e preventiva formazione del
personale sanitario seguita da un aggiornamento almeno annuale con un gruppo
di lavoro coordinato da una persona specifica; v Rapporto
numerico: adeguato ed ottimale del personale/pazienti/sale dialisi, secondo le
norme vigenti e le condizioni strutturali; v
Area di lavoro: adeguata per le sale dialisi; v Separazione
delle aree a diverso rischio: le aree facilmente contaminabili (stazioni
dialitiche, punti di prelievo, luoghi in cui sono processati o maneggiati i
campioni biologici, linee ematiche ecc.) devono essere fisicamente separate da
quelle difficilmente contaminabili (ad. es. dove si tengono o si preparano i
medicinali o dove ci si lava le mani); v Igiene
delle superfici delle sale dialisi: rispetto di protocolli scritti e stabiliti
dal centro, per pulizia, decontaminazione, disinfezione e sterilizzazione in
accordo ad eventuali indicazioni delle ditte costruttrici. Lavaggio ed
immediata disinfezione a basso livello non appena si renda evidente una
contaminazione e comunque subito dopo ogni turno di dialisi, compresi gli
oggetti presenti nella stazione dialitica; v Igiene dei
Monitor: lavaggio, disinfezione ad alto livello ed ove possibile
sterilizzazione dopo ogni singolo trattamento nel rispetto di quanto indicato
dalle ditte costruttrici. Raccomandata la periodica disincrostazione dei
circuiti idraulici; Tale procedura a lo scopo di rimuovere il biofilm e le
incrostazioni che, oltre a ridurre l’efficacia dei disinfettanti, favorisce
lo sviluppo e la sopravvivenza di agenti biologici. ridurre al minimo l’utilizzo di apparecchiature non
single pass Netta distinzione tra macchine negative e positive,
compresi gli attacchi all’impianto idrico e gli scarichi. Ridurre il più
possibile il cambio di macchina tra pazienti della stessa tipologia (negativi
o positivi) registrazione sulla scheda di dialisi,ad ogni seduta
dialitica, del codice univoco di identificazione dell’apparecchio. Questo ha
il fine di poter risalire più facilmente all’identificazione di tutti i
pazienti che hanno utilizzato una determinata macchina (es: contaminazione di
apparecchi negativi a causa dei periodi finestra). v Proscrizione
della condivisione di qualsiasi materiale e personalizzazione di tutto il
materiale: non deve essere permessa alcuna condivisione (carrelli per
medicazione, vassoi, clamp, lacci emostatici, bracciali per la misurazione
della PA, cerotti in rotoli, ecc). Ogni oggetto non disposable dovrebbe avere
un uso strettamente personale e non rientrare nell’area di lavoro comune
(indipendentemente dallo stato sierologico del paziente) se non dopo adeguata
sanitizzazione; v Preparazione
dei medicamenti: devono essere preparati in un’area “pulita” e lontana
dalle stazioni dialitiche, possibilmente centralizzata. Deve essere evitato
l’uso di flaconi di farmaci multidose; v Vestiario:
deve coprire la maggior superficie corporea possibile; nelle manovre a rischio
di spruzzi sono d’obbligo le barriere di protezione al volto e capelli; v Guanti
non sterili: indossati per qualsiasi manovra, su paziente, monitor, e
strumenti, vanno rimossi dopo ogni manovra, immediatamente in caso di evidente
contaminazione e comunque sostituiti prima delle manovra successiva; devono
essere adeguatamente smaltiti; v Igiene
delle mani: prima e dopo aver indossato i guanti, quindi dopo ogni manovra
assistenziale; v Assegnazione
delle stazioni dialitiche: che entro i limiti della programmazione del centro
dovrebbero essere stabili e dedicate per i pazienti HCV+ anche nel rispetto
delle eventuali norme regionali, nazionali o di enti/agenzie di comprovata
serietà. razionalizzare i metodi ed i percorsi di smaltimento e
trasporto dei materiali biologici affiggere i protocolli, ai fini della conoscenza globale di
tutti gli operatori. Misure di prevenzione. Precauzioni universali: Il D.lg. 626/94 art.5 dice: Ciascun operatore deve
prendersi cura della propria sicurezza, della propria salute ed anche di
quella del personale con cui opera. In generale, questo decreto, presenta le
direttive europee riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute
dei lavoratori sul luogo di lavoro. Creare una barriera utile rispetto a qualsiasi agente a
trasmissione ematica, sia esso noto, sia sconosciuto Dimostrare la qualità della risposta sanitaria
nell’andamento del processo di cura. Le I.O., infatti, possono rinviare ad una responsabilità
di tipo giuridico, per comportamenti commissivi od omissivi. All’operatore sanitario, dunque, può essere imputata la
violazione di regole precauzionali, sia riguardo la prevenzione, sia per
l’approntamento ed erogazione dell’assistenza. Violazione di regole precauzionali di condotta, di
carattere preventivo: si configura quando c’è una mancata prevenzione degli
eventi dannosi, come nel caso dell’utilizzo difforme dei dispositivi medici,
ma anche il mancato rispetto del ciclo procedurale di pulizia,
decontaminazione, disinfezione e sterilizzazione, ecc Violazione di regole precauzionali di condotta di carattere
preparatorio: nei casi in cui si verifichi il mancato rispetto delle direttive
indicate nei protocolli, linee guida e documentazione letteraria scientifica,
riguardo al corretto utilizzo dei presidi sanitari, come nell’inosservanza
dei tempi minimi di disinfezione previsti per lo specifico presidio, oppure il
mancato controllo delle date di scadenza,ecc. Violazione delle regole precauzionali di condotta di
carattere professionale: Si verifica ogni qual volta ci siano dei
comportamenti di mancato rispetto delle usuali cautele che guidano
l’esercizio professionale, come la mancata asepsi durante le manovre
invasive, la mancata sostituzione dei guanti nel passaggio da un paziente ad
un altro,ecc. Nei confronti dell’HBV, esistono già delle misure di
isolamento previste per questi casi ed inoltre è possibile la vaccinazione
che và attuata a tutti gli operatori ed anche a tutti i pazienti HBV
negativi. Per ridurre al minimo il rischio d’infezione da HCV, HIV ed altri
agenti biologici a trasmissione ematica, è necessario osservare i punti che
descriveremo, tenendo conto che essi vanno applicati sia nel caso in cui si
stia operando con pazienti positivi, sia negativi. Le misure preventive da
attuare ai fini della sicurezza dell’assistito, dell’operatore stesso ed
allo scopo di prevenire e /o ridurre le I.O., variano in relazione alle
competenze di coloro che operano nei centri di dialisi e quindi distingueremo
tra: Commento
della redazione: L’isolamento del paziente e’ probabilmente, alla luce
di quanto scritto e detto, una misura non necessaria. Ma e’ del tutto ovvio che si isoli o non si isoli le
norme sopraxxennate sono assolutamente obbligatorie e tutto il personale e’
tenuto ad osservarle e a farle osservare. Solo cosi’ si potra’ sostenere che norme universali
sono sufficienti ad impedire la trasmissione. I punti piu’ salienti sono a nostro parere: Igiene delle mani: prima e dopo aver indossato i guanti,
quindi dopo ogni manovra assistenziale; Preparazione dei medicamenti: devono essere preparati in
un’area “pulita” e lontana dalle stazioni dialitiche, possibilmente
centralizzata. Deve essere evitato l’uso di flaconi di farmaci multidose; Proscrizione della condivisione di qualsiasi materiale e
personalizzazione di tutto il materiale: non deve essere permessa alcuna
condivisione (carrelli per medicazione, vassoi, clamp, lacci emostatici,
bracciali per la misurazione della PA, cerotti in rotoli, ecc). Ogni oggetto
non disposable dovrebbe avere un uso strettamente personale e non rientrare
nell’area di lavoro comune (indipendentemente dallo stato sierologico del
paziente) se non dopo adeguata sanitizzazione; Rapporto numerico: adeguato ed ottimale del
personale/pazienti/sale dialisi, secondo le norme vigenti e le condizioni
strutturali; ed infine (ma
non certo per ultimo): Devono essere sempre poste in atto misure di barriera
mediante l’uso di camici, occhiali, maschere, cappelli, guanti e quanto
altro possa servire a tale scopo nel corso di quelle manovre giudicate a
rischio per spandimento di materiale biologico o a rischio di contaminazione
bi-direzionale (staff-paziente) con qualsiasi patogeno Sono disponibili le nostre amministrazioni a concedere o
meglio a permettere tutte questi obblighi? |
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