PILLOLE DI CONOSCENZA di WWW.RENALGATE.IT
PER UNA MIGLIORE COMPRENSIONE
Significa
tornare ad una vita normale.
E’
infatti la più completa terapia sostitutiva renale. Il trapianto di rene si
esegue con un intervento chirurgico che permette di inserire un rene sano
prelevato da un donatore nella parte anteriore dell’addome del paziente
dializzato senza togliere quelli non funzionanti.
L’arteria
e la vena che vengono prelevate con il rene vengono allacciate alla vena e
all’arteria iliaca e il suo uretere collegato con la vescica del ricevente.
Si
esegue negli ospedali abilitati ai trapianti d’organo sparsi in tutta Italia:
BARI,
BERGAMO, BRESCIA, CAGLIARI, GENOVA, MILANO, NAPOLI, PADOVA, PALERMO,
PERUGIA, ROMA, PARMA, SASSARI, TORINO, TREVISO, VERONA, VICENZA. Ed
altri.
COME
FUNZIONA LA LISTA DI ATTESA?
Non
tutti i pazienti possono essere sottoposti a trapianto d’organo.
Per
poter essere considerati idonei ci si deve sottoporre ad una serie di esami per
escludere l’eventuale presenza di eventuali malattie che controindichino
l’intervento e la terapia antirigetto.
Quando
un dializzato è considerato idoneo al trapianto, viene iscritto nella lista di
attesa presso il Centro Trapianti della propria Regione e in seguito, se vuole,
anche in altri Centri di altre Regioni.
Le
sue caratteristiche immunologiche vengono inserite in un computer che in caso di
disponibilità di rene SCEGLIERA’ in base alla somiglianza del codice
genetico. Dopo che il computer ha selezionato i nomi dei riceventi essi verranno
avvertiti telefonicamente e
dovranno essere pronti per partire per effettuare
il TRAPIANTO.
Buona
regola essere sempre rintracciabili!
Il
trapianto può avvenire sia anche da vivente.
Il
prelievo del rene può essere eseguito su persone vittime di incidenti mortali o
decedute per lesioni cerebrali in assenza di malattie. Una commissione
medico-legale, dopo aver comprovato l’avvenuta morte cerebrale, con criteri
molto severi e restrittivi, darà
il via all’espianto di due reni.
Nel caso che il donatore sia vivente la legge
italiana permette il Trapianto tra consanguinei,genitore-figlio, tra fratelli,
nonni-nepoti. In altri casi è necessaria l’autorizzazione del giudice.
L’80%
dei trapianti ha successo.
Nessuno
può garantirne la riuscita al 100%, ma dal momento che si acetta di sottoporsi
al trapianto si deve accettare anche il rischio di un potenziale insuccesso.
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Un
grazie sentito al Dr. Antonio Selvi e alla Infermiera Santuccia Petretti per
avere permesso di diffondere queste pillole frutto del loro lavoro presso la SD
di Dialisi della ASL 2 di Perugia