Area Management

 

 

RESPONSABILITA’ CIVILE DEL  MEDICO

 

 

( Tavola Rotonda .Congresso Regionale ANAAO .20/4/02.Terni )

 

 

 

 

 

Dalla pratica quotidiana ,dai mass-media  appare sempre più evidente che da parte dell’utenza,dei pazienti ,a torto o a ragione ,la Qualità Percepita delle nostra prestazioni stia sempre più decrescendo.E’ innegabile ,ammesso che noi operassimo sempre  con lo stesso standard professionale ,  che la gente diventa sempre più aggressiva nei nostri confronti e che Assicurazioni ed Avvocati prosperino come  non mai.

Venendo meno la Qualità Percepita ,viene meno una delle tre facce  della Qualità;le altre due  sono :la Qualità

Professionale  e la Qualità Organizzativa/ Strutturale /Gestionale .

Voi tutti sapete che La QUALITA Professionale attraverso metodologie  sue(audit,Linee Guida..) tende a raggiungere l’appropriatezza come massimo del valore aggiunto della Qualità , dei Sistemi Qualità.

La Qualità organizzativa  è tutta tesa a darsi chiarezza metodologica, con procedure, processi standardizzati, con indicatori irreprensibili al fine di analizzare i propri processi sanitari ed amministrativi .

Da ultimo la QUALITA Percepita (dall’utente e dalla organizzazione stessa ).

Quest’ultima si fa sempre più enfatizzando e ciò dipende dalla cultura della QUALITA Totale che ricerca la soddisfazione dell’utente e dell’operatore e la pone come ,obbiettivo primario ,nonché dalle norme vigenti che la impongono (Carta dei Servizi)

Perché questa premessa sulla Qualita’ che potrebbe sembrare un fuori tema?

La domanda che io faccio è:

Ma noi medici abbiamo un modello di comportamento professionalmente coerente coi Sistemi Qualità, uno standard organizzativo ,noto a tutti gli utenti , verificabile e verificato,costante?

Attenzione! Tutti voi mi risponderete che noi operiamo con la massima professionalità,in coerenza con tecniche aggiornate,e che la maggior parte dei medici usa Linee guida ,schemi,Protocolli, almeno per le patologie più importanti. Bene! 

Ma basta seguire linee guida anche se le più selezionate?

Le linee Guida  in EBM sono “raccomandazioni sviluppate in modo sistematico per assistere medici e pazienti nelle decisioni sulla assistenza sanitaria appropriata di specifiche condizioni cliniche “.

Non  danno sicurezza legislativa …Sono forse  adottate ufficialmente con atto aziendalistico ? chi le ha validate? (un gruppo di operatori interessati ,autorevoli? Ufficio Qualità,La Direzione Sanitaria ?)

E poi l’input ,le finalità delle linee guida variano.

Il  paziente si preoccupa dell’esito clinico,i medici lo stesso ma desiderano limitare imposizioni sulla loro autonomia,sui loro clienti e adottano  per prima quelle che riguardano  problemi medico legali (Esami preoperatori !) .

Le Assicurazioni , i datori di lavoro, vogliono ridurre i costi dell’assistenza .I Politici lo stesso ma vogliono anche QUALITA Percepita elevata . I Giudici guardano alle L. Giuda come uno strumento che aiuti a rilevare la mal practice.

Ne deriva che L.G. soddisfacenti per tutti non ce ne sono;cio significa che si possono dare indirizzi, pratiche a seconda dei fini. 

Ma poi basterebbe ? Il problema della  QUALITA’ non si esaurisce  con la QUALITA Professionale .

 

Del Barone, il Presidente degli Ordini dei Medici, a proposito del primario di Abano che ha chiesto scusa ai familiari per la morte della signora con la garza dimenticata , ha detto che errare è umano ma che gli sbagli accadono anche perché la struttura non è idonea…

Allora la Qualità  serve ,la QUALITA organizzativa/strutturale  serve .

Ma ci vuole tempo per strutturarla e soprattutto voglia di accettarla da parte degli operatori tutti.

Bisognerà parlare di standard di prodotto,misuratori, indicatori, gestione del governo clinico,gestione del rischio,  degli eventi indesiderati,delle procedure degli atti più rilevanti, dei controlli continui  insomma avere,creare dei prodotti, dei Servizi ,delle Prestazioni  standardizzate (e non come vengono..)

Allora  ritorna la solita domanda: ma di questo modello di Qualità che io sopra ho chiamato di comportamento , se  serve, cosa dobbiamo fare?

E gli altri  interessati al problema , i cosiddetti stakeholders (forze politiche , Regione ,Ordine ,Associazioni Sindacali  )  che cosa hanno  fatto?

Dunque ,nel vecchio contratto degli Ospedalieri  del 1996-99 si istituzionalizzò per la prima volta  la Qualità e fu istituito all’Art. 66 “Il premio per la prestazione della QUALITA individuale a non pìù del 7% dei dirigenti”.

Quindi una Qualità di pochi,per pochi che doveva servire da esempio.

Non era solo un problema di fondi insufficienti ,era in coerenza col vecchio concetto dei “ Qualititavisti” che credevano nella macchia di leopardo.Cioè alcuni bravi,diligenti,diversi,  un po’ elitari, a volte antipatici che dovevano trascinare gli altri…fu  inapplicata o vista come favoritismo per i soliti….

Poi , con l’ultimo contratto ,siamo rimasti intrappolati nel nodo del Dirigente unico professional o manager ( vista come dicotomia).Non è stato mai digerito dai  nostri colleghi che il ruolo del medico sia  anche  quello di gestore di risorse ,anche ingenti.

Cioè. IL medico fa il medico e basta e se da una parte abbiamo sempre protestato  per le ingerenze e ingessature burocratiche della nostra amministrazione, non solo ma abbiamo protestato per la esclusione dei medici da qualsiasi decisione rilevante all’interno della azienda (vedi il ruolo del Consiglio dei sanitari ),dall’altra parte vogliamo la nostra autonomia ed autoreferenzialità senza un sistema teso al proprio controllo (audit…) ed in un sistema destrutturizzato che non controlla il proprio prodotto  pur essendo una Azienda di servizi !!!.

 

Si parla di governo clinico (il nostro Sindacato ) puntiamoci decisamente .

 Io vorrei che fosse portato avanti come progetto forte, caratterizzante di una Associazione di Professionisti che non avrà mai nessun riconoscimento ,validità, forza e quindi sicurezza operativa se Lei stessa non si darà  un modello organizzativo e professionale ,se Lei stessa non dettera’ le regole di controllo e di autocontrollo del proprio lavoro e del proprio mondo del lavoro !! 

Sono i medici che debbono lanciare questo progetto ,spetta a loro come Professionisti!

E con la appropriatezza ( valore aggiunto quando si realizzino le tre facce della qualità)  ,in un sistema strutturato ,cementato in cui si ufficializza e si delibera (L’Azienda stessa) un Sistema Qualità  cioè quello che si fa e come lo si fa ,  io credo che avremmo costituito l’unico modello o se volete l’unico fortino in cui stare un pò più sicuri , e più gratificati .  

 

 

 

Pietro Donnini.

 

Puccid @libero.it