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 LA DIALISI PERITONEALE

Domande e risposte sulla CAPD

  Per iniziare a fornire un aiuto a quanti hanno bisogno di informazioni sulla CAPD, pubblichiamo le domande che ci ha rivolto un nostro corrispondente con le risposte della redazione.

Facciamo questo poiche', a nostra conoscenza, non ci sono siti in italiano che trattino la CAPD

Usciremo presto con un organica trattazione sull'argomento

La redazione di renalgate

 

Ho letto che la dialisi peritoneale può essere fatta 4 volte al giorno per circa mezz'ora alla volta, avrei domande da porre quali:

  1. Il tempo massimo tra un trattamento e l'altro qual'è?
  2. E' davvero possibile farla ovunque? (macchina, camper, montagna, mare ecc.)
  3. Si deve per forza iniziare con 4 volte al giorno?
  4. Se si inizia il trattamento i reni non lavorano più?
  5. Ci si mette davv'ero mezz'ora o per preparare il tutto ci vuole magari un'ora?
  6. In relazione alla possibilità per chi lavora di utilizzare nottetempo una macchinetta comporta il fatto che di notte ci si sottopone ad una specie di trattamento continuativo o ravvicinato e per il resto del giorno uno fa quello che vuole?

 

Risposte della redazione:

Gentile corrispondente,

la dialisi peritoneale continua o CAPD secondo la denominazione inglese e’ una metodica che si effettua classicamente 4 volte al di’ “scambiando” due litri di liquido “depurante” contenuti in addome con due litri freschi e cosi’ via.

1) La distanza teorica tra gli scambi e’ di circa 6 ore (24 diviso 4), tuttavia e’ spesso consentito allungare tale intervallo o diminuirlo per venire incontro ad esigenze di vita sociale e di relazione. Cio’ avviene classicamente per le ore notturne, per le ore lavorative della mattina, per impegni pomeridiani ed altro. E’ ovvio che non e’ opportuno allungare oltre le ore 12 o effettuare uno scambio prima delle 3 ore.

2) si, le confermo che e’ possibile effettuarla dovunque, in macchina, in un camper (dove qualcuno dei nostri pazienti e’ arrivato ad effettuare anche la dialisi extracorporea), in ufficio (nel bagno), o in un angolo appartato in un bosco, etc. Tutto questo ovviamente dopo aver padroneggiato la tecnica ed aver ottimizzato l’organizzazione con valigette portatili come se fosse un set da bricolage

3) No non e’ necessario iniziare con 4 dialisi al giorno. Cio’ dipende dalle condizioni cliniche e dalla funzione renale residua, E’ una prescrizione medica e come tale va discussa con i propri medici ed eseguita.

4) Non e’ proprio cosi’. La malattia renale e’ progressiva e quindi progredisce sempre piu’ anche se effettua la dialisi. Cio’ significa che con il tempo la diuresi si riduce ulteriormente fino ad azzerarsi, che la dialisi diventa indispensabile e non piu’ solo necessaria, etc. E’ la storia naturale della malattia, non della dialisi. A cio' va aggiunto che l'uso di soluzioni disidratanti puo' favorire la riduzione della diuresi.

5) Normalmente in 20, 30 minuti lo “scambio” e’ completato. Alle volte, per problemi di anse intestinali od altro lo scambio si prolunga. Cio’ significa comunque che c’e’ qualcosa che non va e quindi bisogna riferirsi al proprio centro.

6) In generale si. La dialisi notturna peritoneale consente in genere una indipendenza dalla dialisi durante il giorno. la scelta dipende da vari fattori tra cui il fatto di dormire da soli in camera o no, dalla possibilita’ di dormire durante la notte tranquillamente oppure no, dalla importanza della indipendenza totale durante il giorno dalla dialisi.

 

Uulteriori considerazioni.

La dialisi peritoneale e’ una dialisi oltremodo valida che ha i suoi punti forti nella assoluta indipendenza dal centro dialisi. Noi abbiamo avuto esperienza di paziene che si facevano vacanze di settimane nei posti piu’ diversi inviando preventivamente le sacche con un corriere presso l’albergo o il residence. La liberta’ da qualunque sistema esterno, compresa l’elettricita’, consente grandi liberta’ e possibilita’. Come qualunque tipo di trattamento che viene fatto a domicilio (intendendo non i ospedale) necessita di grande esperienza nel paziente che esegue le manovre su se sttesso e grande pazienza da parte del personale del centro dialisi nell’insegnare tecniche e strategie di intervento.

Un classico effetto collaterale della CAPD e’ la peritonite. Normalmente e’ una cosa assolutamente superabile tuttavia deve essee presa in tempo e quindi non e’ assolutamente consigliabile procrastinare gli interventi nemmeno di 6-12 ore. Cio’ significa che il paziente deve essere addestrato a contattare il centro immediatamente, 24 ore su 24, se QUALUNQUE cosa non e’ come dovrebbe, deve avere con se’ un protocollo scritto su come affrontare le varie situazioni, un kit di “emergenza” stabilito con i medici del centro per coprire qualunque evenienza soprattutto se si e’ in ferie. Nel sud Italia, per esempio, tale metodica e’ poco praticata e ci si potrebbe trovare assolutamente soli a fronteggiare situazioni di rottura del catetere, della Y etc.

Le ripeto, questa non e’ assolutamente una controindicazione. E’ solo frutto dell esperienza di chi come alcuni di noi hanno lavorato in un centro famoso in Italia per la dialisi peritoneale e che, avendo affrontato una infinita’ di situazione diverse, mette al primo piano l’addestramento del paziente e la sua consapevole collaborazione.