Raccomandazioni
per la Prevenzione ed il Controllo dell’Infezione da HCV in Dialisi |
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INDICE DEI CONTENUTI Presentazione Comitato Stesura Glossario * Introduzione Un problema nel problema * Epidemiologia Modalità di trasmissione infezione Trasfusionale, trapianto, tossicodipendenza Nosocomiale Occupazionale Sessuale Incidenza e prevalenza Generalità Il setting della dialisi Prevenzione Il razionale dell’EDTNA\ERCA Raccomandazioni per la prevenzione primaria Generalità Precauzioni per i tutti i pazienti: precauzioni standard Il setting della dialisi Precauzioni per i pazienti emodializzati: precauzioni speciali Monitor dedicati ai pazienti HCV+ L'isolamento dei pazienti HCV+ Monitoraggio antiHCV Raccomandazioni per gli operatori sanitari Il rischio professionale in emodialisi In caso di contaminazione Cenni di terapia Storia naturale dell’infezione in dialisi Chi dovrebbe essere trattato? Appendice: Carta d'identità del virus C
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Filiale Italiana1999 Presentazione Le seguenti raccomandazioni si propongono di fornire
un appropriato strumento per il training e l’aggiornamento del personale che
opera in dialisi e di costituire una traccia di ‘guideline’ per la prevenzione della trasmissione dell'infezione da HCV in dialisi. .I
Nel
1980 l’EDTNA – ERCA lanciò una grande campagna europea di sensibilizzazione
con la stesura di un codice di comportamento (Code of practice) per il
personale infermieristico dei centri dialisi, che si trovava in condizioni di
altissimo rischio di contrarre l’infezione HBV (il vaccino non era ancora
disponibile). La situazione era drammatica: tra il 1969 ed il 1975 in Europa circa 6000 operatori sanitari, di cui un centinaio con prognosi infausta, furono colpiti da epatite B (Dingwall, 1996). Nel nostro paese dal ’66 al ’82 in 178 centri dialisi, su 3078 unità lavorative si sono verificati ben 621 casi complessivi di epatite (indagine non pubblicata AOSTED, 1983). Tra
i pazienti la situazione non era certo migliore: alcuni centri furono
addirittura costretti a sospendere temporaneamente l’attività al fine di
circoscrivere l’epidemia (Gurland, 1973) ed alcuni autori non esitavano a
proporre controlli addirittura settimanali per la ricerca dell’antigene AU
(Conte e coll, 1971). Oggi
il problema ha assunto caratteristiche diverse, meno drammatiche e più subdole.
Tuttavia, il messaggio chiave del Code of practice fatto circolare in sei
lingue vent’anni or sono conserva tutta la sua validità: “L’epatite è un
costante pericolo che non può essere eliminato, ma può essere controllato
migliorando la pratica professionale del nursing”. Questo
è lo spirito con cui la Filiale Italiana EDTNA – ERCA presenta ai suoi
iscritti, ed a tutto il personale infermieristico dell’area nefrologica, le
presenti Raccomandazioni per la Prevenzione ed il Controllo dell’Infezione
da HCV in Dialisi. Basate
sulla più recente bibliografia, esse includono solo contenuti su cui siano
disponibili prove d’efficacia: EBM (Evidence Based Medicine) ed EBC (Evidence
Based Care). Analogamente,
ci auguriamo che al di la di un generico “consenso” esse siano introdotte in
maniera ragionata e critica nella pratica clinica e che producano effetti
riscontrabili e documentabili: la prova cioè della loro reale efficacia. Sandro
Geatti Key
Member EDTNA
– ERCA Filiale Italiana 1999
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